Forse è azzardato paragonarli a Romolo e Remo, ma questa è la storia di due fratelli italiani, emigrati dopo la Seconda Guerra mondiale al centro di una storia fatta di fortune fatte e svanite, investimenti azzardati, complotti e omicidi che hanno dato origine non ad una nuova città ma… ora vi racconto.
Luigi e Manuele Roseo sono nati a Roma e facevano parte di una famiglia d’origine contadina. Luigi arrivò per primo a Buenos Aires e con l’arrivo di Manuele aprirono un industria tessile che progredì rapidamente e fu così che all’inizio degli anni 1970 decisero di vendere questa loro impresa e acquistare dal signor Jorge Born la Estancia la Fidelidad, diventando i proprietari immobiliari più importanti del Chaco, una provincia del nord dell’Argentina.
Una provincia bella, che fa parte di una regione geografica che si estende anche in Bolivia e Paraguay oltreché in Brasile. Una provincia con grande varietà di clima, fauna e flora.
E nomi affascinanti e indicativi delle sfide che rappresenta: Pampa del infierno, el impenetrable, Resistencia (che è la capitale)
Purtroppo la loro inesperienza in quel settore li portò a compiere cattivi investimenti. Comprarono, per esempio, 3000 capi di bovini e e li lasciarono liberi senza tener conto che la proprietà non era recintata e senza prevedere che si sarebbero persi nella sua immensità. Altri investimenti agricoli e di allevamento di bestiame andarono in malora, a volte per il contesto economico altalenante dell’Argentina e altre volte per calamità naturali come inondazioni o siccità.
Nel 1984 Luigi morì lasciando tutto quel fardello a suo fratello Manuele.
Manuele si fece carico dei pochi benefici e dei tanti debiti. Viveva modestamente in una casa modesta, senza lussi, come un operaio o un “peon” qualsiasi, guidava una vecchia macchina del 1967 e per vivere aveva avviato una falegnameria, sfruttando il legno di un albero, l’algarrobo, molto diffuso nella zona e adatto, per la sua durezza e robustezza, alla costruzione di mobili.
In una rara intervista che le fecero nell’anno 2000 dichiarò che lui poteva permettersi il lusso di vivere poveramente perché non aveva figli a cui provvedere.
C’era sempre qualcuno disposto ad offrirgli miliardi per quelle terre o parte di esse, offerte che sempre rifiutò con l’illusione di vederle convertite in un grande complesso produttivo. Manuele ci credeva così fortemente e non si rendeva conto delle cospirazioni che nascevano intorno a lui per impadronirsi delle sue proprietà, così duramente e faticosamente mantenute fino ad allora.
Una mattina di gennaio del 2011, il 13 per l’ esattezza, trovarono il suo corpo senza vita insieme a quello di una donna Nelly Bartolomè di 73 anni. Si dice che fosse sua cognata, rimasta a vivere con lui dopo la morte di Luigi.
Furono entrambi picchiati e torturati da due o più persone. Pare che dietro a questo duplice omicidio ci fosse addirittura una associazione a delinquere composta da avvocati, imprenditori e notai che avrebbero pianificato il tutto per poter vendere la proprietà milionaria di Manuele Roseo a sua insaputa.
Nel 2013 si concluse il processo che vide i tre responsabili del terribile duplice assassinio finalmente in galera.
Le terre furono espropriate dalla legislatura provinciale del Chaco, e le principali organizzazioni ambientaliste del paese iniziarono a svolgere azioni che convincessero le autorità della provincia e l’amministrazione dei Parchi Nazionali a far diventare la Estancia la Fidelidad, il Parco Nazionale più grande del nord argentino.
Da pochi giorni la “Estancia La Fidelidad” è stata proclamata Parco Nazionale El Impenetrable (l’ Impenetrabile). Ha una superficie totale di 250.000 ettari, di cui 150.000 sono a nordvest della provincia del Chaco e 100.000 a nordest della provincia di Formosa, aree separate dal fiume Bermejo.
Possiede una diversità in fauna selvatica e boschi autoctoni unici nella regione. Di fatto al suo interno e dintorni si trova la maggior parte di tutte le specie della fauna locale, ragion per cui è considerata una riserva molto importante sopratutto per la salvaguardia del Yaguaretè (panthera onca), una specie in via d’ estinzione.